Data: 31/12/2019 - Anno: 25 - Numero: 3 - Pagina: 12 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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(Non so sino a qual punto sia originale scrivere racconti brevi, alcuni brevissimi. Io, in ogni caso, originalità o meno a parte, trovo interessante il tipo di architettura linguistica capace di esprimere in breve concetti, sensazioni, emozioni con pochi e misurati termini collocati in modo proporzionato ed armonico. Ed è per questo che ho gradito la partecipazione di un buon numero di questi racconti da parte del dottor Walter Colaiacomo, nuovo ai lettori de “La Radice”, ma non ad alcuni di noi che l’hanno conosciuto, ed apprezzato, in incontri con persone a noi tanto vicine sul piano culturale e affettivo. Per cominciare, questa volta, ne offriamo due all’attenzione dei nostri lettori, nella convinzione che anche loro, seppur sorpresi, li troveranno deliziosi e interessanti.) SICILIA Si alzò presto quella mattina. Il sole estivo colorava già gli agrumeti distesi e pazienti in attesa del calore salato. Uscì nuda sul terrazzo, misurando il rollio dei passi sulla frescura dei mattoni, respirando i residui della notte tempestosa, e non sentì più la paura della libertà. UN’ALBA Da tempo, all’aurora, il cigolio ritmato nell’issare l’acqua dal pozzo segnava lo stesso verbo, ma dentro una frase ogni volta diversa. Quell’ alba, serena di profumi echeggianti, sentì gli zoccoli calmi di un cavallo fermarsi appena fuori il recinto. Adagiò il secchio ricolmo e intravide un sorriso accennato sul suo volto. Intanto, in piedi, la osservava in attesa: “T’ho aspettata nei luoghi più nascosti, lungo le vie meno battute, lontano da facili approvazioni.” “Io t’ho cercato nel pensiero prima del sonno, nel segreto dei gesti minimi, nell’etica libera del mio orto.” E rimasero a guardarsi fino a quando le loro ombre ridotte si unirono. Walter Colaiacomo |